Serio, ironico, spiritoso e divertente: ecco quattro aggettivi che descrivono l’Ascanio Celestini di ieri sera. In un’atmosfera soffusa, accompagnato dal dolce suono della fisarmonica, l’attore ha portato sul palco del Politeama Genovese la lettura del canto XXII dell’Odissea, la strage dei Proci. Com’è nello stile di Celestini, non vi è stata molta teatralità, poca enfasi nella lettura, eccetto qualche efficace pausa nei momenti di maggior intensità, comunque tutto piuttosto scorrevole.
E’ stato dopo la lettura che è iniziata la parte migliore dello spettacolo: a partire da piccole storielle e “favolette”, tra cui quella di Tony Mafioso, invenzione famosa di Celestini, l’attore ha compiuto un coinvolgente percorso attraverso temi attualissimi, senza lasciare da parte ironia pungente e riferimenti più o meno sottili.
Gli spettatori stessi si sono ritrovati così a leggere nelle parole di Celestini un significato più profondo, sulla donna, sulla politica, sulla corruzione,sull’immigrazione e sulla giustizia, argomenti che vanno al di là del semplice aneddoto: dietro la battuta spiritosa si è scoperta un’analisi della realtà fatta con occhio critico, basata sullo studio e sull’approfondimento di molte sfaccettature, anche del passato.
Purtroppo, seppur lo spettacolo sia stato coinvolgente ed esilarante, è risultato un po’ discosto dall’argomento reale della serata, ovvero l’Odissea: nonostante questo, è stato grazie alla capacità dell’attore di unire favola e attualità, comicità e serietà, battuta e critica, che lo spettacolo è stato così particolare nella sua leggerezza.
Alunna della classe II G, Liceo Classico G. Mazzini, Genova
Recensione relativa allo spettacolo:
Odissea – un racconto mediterraneo - (Canto XXII) – LA STRAGE DEI PROCI
progetto ideato, scritto e diretto da Sergio Maifredi
16 Dicembre, ORE 21, TEATRO POLITEAMA DI GENOVA